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«C’è un posto che vende ravioli lungo la strada e sarà un secolo circa che non mangio cibo da umani. Proviamo a vedere chi riesce a mangiare il maggior numero di ravioli nel più breve tempo possibile. E l’anatra! Devi proprio assaggiare l’anatra alla pressa! È una leccornia.» Jem guardò Will, trattenendo un sorriso. Il suo amico gli gettò un’occhiata pietrificante, ma alla fine nessuno dei due riuscì a trattenersi dal ridere. «Non c’è nulla di più dolce che festeggiare sulle ossa dei propri nemici. Soprattutto con te al mio fianco» disse Will. Jem sentì nel petto una leggerezza che infine capì essere gioia. Vide quella gioia riflessa nel volto del suo parabatai. Il viso di colui che ami è il miglior specchio. Ti mostra la tua stessa felicità e il tuo stesso dolore e ti aiuta a sopportare entrambi, perché sostenerli da solo significa essere sopraffatti dalla marea. Jem si alzò e tese la mano a Will. Senza neanche accorgersene, trattenne il fiato. Forse dopotutto quello era un sogno e quando Jem lo avesse toccato Will sarebbe di nuovo svanito. Ma la mano di Will era calda e solida e forte e Jem lo tirò a sé facilmente. Insieme iniziarono a correre agili sopra le tegole del tetto. La notte era bellissima e calda, ed entrambi erano giovani.