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shadowhuntersallia

Julian a Mark

Caro Mark,


Hey, come va? Volevo aggiornarti sulla situazione qua a Blackthorn Hall e scoprire come stanno andando le cose al Cottage Poliamoroso, come lo chiama Emma. Pensiamo che dovreste fare leva su quello, comunque, e dare alla casa deliberatamente un nome come Polyam House o, come, Maison de Beaucoup Amours.


Scusami, ti sto solo prendendo in giro. Sapete che vi voglio bene ragazzi e che adoriamo il fatto che stiate insieme. Ci mancate e non vediamo l’ora di visitarvi al Booty Palace, appena sarà possibile.


Nel frattempo, ho una storia per te – una storia in cui un stregone ha torto. Molto, molto torto.


Quindi, come sai, ci rimane ancora un solo oggetto da trovare tra quelli che Tatiana ha usato per maledire Balckthorn Hall. Ragnor Fell ha indicato un paio di posti che interesecano le linee di energia nella Londra centrale che pensava fossero dei posti giusti dove guardare. Una di loro ci ha guidato (alla fine) ai candelieri Lightwood. Un’altra ci ha guidato a una casa in una stradina di Soho che Ragnor ha identificato come la sede dell’ “Hell Ruelle”. Ha detto che quando lo conosceva era un club di Nascosti di una certa notorietà – un “salotto” dove i Nascosti andavano per discutere di arte e politica, giocare ad azzardo, bere, e guardare altri Nascosti danzare eroticamente: parole sue, non mie. L’ha fatto sembrare come se fosse una cosa abbastanza scandalosa a quei tempi, conosciuto per una specie di eccesso osceno ma anche per attirare tutti i Nascosti più intellettuali e promettenti della città. Era tipo, a metà tra un simposio accademico e un club burlesque, che è aperto h24 e serve alcol. Abbiamo dedotto dal tono di Ragnor che lui non approvava il locale, ma siccome non ho mai visto Ragnor approvare qualcosa, non è stata una grande sorpresa.


Ha anche detto che non apprezzavano gli Shadowhunters, quindi ci siamo messi i vestiti che pensavamo potessero essere appropriati per un club di Soho – Emma si è messa un vestito un po’ fiorito e io ho preso un paio di cose dall’Armadio Anni Sessanta Groove assumendo che avessero delle vibes da hipster a questo punto – e ci siamo andati quando pensavamo che sarebbe stato più pieno, verso le dieci di un venerdì sera.


Quindiiii abbiamo scoperto che le informazioni di Ragnor erano decisamente datate. L’Hell Ruelle è ancora un circolo, ed è un circolo per Nascosti, ma adesso è l’altro tipo di circolo. Quel tipo pieno di anziani che leggono quotidiani in poltrone di pelle. Anziani Nascosti, almeno. Alcuni lupi mannari con capelli incredibilmente bianchi, vampiri vestiti come se fosse il 1840 (o stavano andando a un convegno in costume), alcune fate che, detto francamente, assomigliavano a giganteschi frutti rinsecchiti che avevano imparato a leggere il giornale. Ci sono nicchie e angoli che immagino siano stati usati per appuntamenti e incontri e così via ma che adesso sono principalmente occupati da irosi personaggi rinsecchiti che si lamentano con ugualmente rinsecchiti camerieri che la loro zuppa non è abbastanza calda.


C’è ancora un bar, ovviamente. E del gioco d’azzardo, anche se pare che sia per lo più bridge. Il poker richiederebbe un po’ troppa energia per questa combriccola, credo. Comunque, non ho idea di cosa abbiano pensato di noi; io ed Emma pensavamo che si sarebbero lamentati del nostro abbigliamento o del nostro essere Shadowhunters, ma nessuno ci ha minimamente prestato attenzione. Abbiamo anche girato con il Sensore e l’abbiamo puntato su alcuni oggetti, ma non c’è stata alcuna reazione.


Il Sensore si è attivato qualche volta ma mai vicino a qualche oggetto, solo in punti casuali dell’edificio, ed Emma ha suggerito che doveva trattarsi di altri fantasmi che non erano di nostro interesse. Sembrava sicuramente il tipo di posto che potrebbe avere un gruppo di fantasmi come residenti.


Finalmente il Sensore si è acceso vicino a un oggetto. Sfortunatamente, era una scatola di cartone – leggermente più piccola di una scatola per scarpe, rintanata sopra alcuni vecchi libri su una delle mensole, il tutto, scatola, libri, mensole, ricoperti da uno spesso strato di polvere. Sembrava che la scatola fosse stata incartata come un regalo – era avvolta da carta lucida color oro e c’era del nastro legato intorno – ma quando l’abbiamo aperta era completamente vuota.


Non sapevamo cosa fare. Ho pensato che magari fosse la scatola stessa l’oggetto maledetto, ma sapevo che era una sciocchezza. Doveva essere l’oggetto al suo interno. Alla fine abbiamo preso coraggio e chiesto al barista se potevamo parlare con chi dirigeva il locale e, sorprendentemente, è subito andato nel retro a chiamare l’uomo, senza fare alcuna domanda. Immagino che non accada nulla di molto eccitante da quelle parti e fosse felice di avere qualcosa da fare.


Ad ogni modo, l’Hell Ruelle è gestito ad oggi da uno stregone di nome Zebulon Spoon, e il suo marchio è che ha la testa da gatto. Nel senso che, invece di una testa umana, la sua testa ha la forma di un gatto, con gli occhi giganti, le vibrisse e la pelliccia. Ha le orecchie da gatto in cima alla testa, ma sono ripiegate su se stesse, un po’ come quelle di un cane. Indossava anche un cappello marrone sbarazzino con dei buchi ritagliati per le orecchie. (“Magnus se l’è cavata bene con il suo marchio da stregone” è stata la mia principale conclusione.)


Comunque, non ha miagolato o altro, ha solo socchiuso gli occhi e ha chiesto cosa volessimo. Ha iniziato a parlare delle licenze del Ruelle e di come fossero tutti sostenitori degli Accordi e penso che ci sia qualche storia riguardo al rifiuto del club di fare socio qualche Shadowhunter. Lo abbiamo rassicurato sul fatto che non eravamo qui per questo ma stavamo invece facendo alcune ricerche sulla storia delle famiglie, che eravamo stati condotti a questa scatola ma non eravamo sicuri di cosa ci fosse al suo interno o dove fosse finito l’oggetto.


Spoon ci ha fatto un verso – ha fatto un sacco di versi – e ha detto: “Si dà il caso che io conosca quella scatola. Pensavo fosse stata gettata molto tempo fa. Conteneva una paletta da pesce.”


“Come un coltello?” ha detto Emma.


Spoon sembrava offeso. “Come una paletta da pesce”, ci disse, in un tono che suggeriva che pensasse che potessimo essere degli idioti.


Fortunatamente Emma aveva il suo telefono con sé, e questo si è rivelato essere una sorta di barriera linguistica tra la lingua americana e quella britannica. Qui, una “paletta da pesce” significa... beh, una spatola.


“Qualcuno ha regalato una spatola?” Ho detto. “Solo una spatola?”


Lo stregone sembrava sempre più offeso ad ogni domanda. “Questa paletta dai pesce era d’argento sterling”, ha detto. “Era un regalo di nozze, tanto tempo fa, da alcuni Shadowhunters ad altri Shadowhunters. Devono essere passati cento anni o più. Qui, penso che ci siano dei nomi all’esterno, se sono ancora leggibili.”


Aveva ragione. C’era dell’inchiostro sul lato ed era abbastanza macchiato dal tempo, ma siamo riusciti a distinguerlo: “Congratulazioni W&T, con affetto da Henry e Charlotte.”


“Chi erano Henry e Charlotte?” ha chiesto Emma.


“Non ne ho idea” ha risposto Spoon. “È stato decenni prima della mia nascita. Ho solo settant’anni, sapete.”


“Un vero e proprio giovincello,” ho risposto, e lui è sembrato soddisfatto. Qualsiasi cosa per farlo parlare, suppongo.


“Come ho detto, non so come sia arrivata qui”, ha continuato Spoon. “Quando sono arrivato l’ho trovata nella Stanza della Magia Oscura..”


Ovviamente gli abbiamo chiesto cosa fosse la “Stanza della Magia Oscura”.


“Lo sapete,” ha fatto, perplesso. “La Stanza della Magia Oscura. Molte cianfrusaglie vengono lasciate qui, vedete, e la maggior parte di esse trasuda magia oscura. Nessuno dello staff vuole avere a che fare con la magia oscura, ovviamente. Quindi quelle cose sono conservate nella Stanza della Magia Oscura, che un tempo era una dispensa, suppongo, ma tempo fa è stata fortemente protetta. Di tanto in tanto qualcuno viene a cercare qualcosa che ha lasciato, quindi le teniamo... al sicuro.” Dal modo in cui mi ha guardato l’ho capito subito. Non era solo un Ufficio Oggetti Smarriti. Tenevano artefatti magici oscuri al sicuro... dagli Shadowhunters, in modo che non li scoprissero e indagassero.


“Quanto spesso succede ancora?” ha domanda Emma, ​​dicendo quello che stavo pensando. La folla nel club non sembrava avere quel tipo di eccitazione.


“Beh, il Ruelle era molto diverso da quello che è oggi,” ha concesso Spoon. “Abbiamo lavorato molto nel corso degli anni per renderlo un luogo più rispettabile, dove i Nascosti possano trovare un po’ di pace e tranquillità. Questo è un lusso sempre più raro, ho capito, pace e tranquillità. Intrighi e avventure possono arrivare in tutto il resto della città, oggigiorno.”


“Ci ​​stavi parlando della Stanza della Magia Oscura,” ho interrotto educatamente.


“E la paletta da pesce.”


“Giusto”, ha detto Spoon, sbattendo le palpebre. “Come stavo dicendo, quando sono subentrato io abbiamo stabilito una nuova politica per la Stanza della Magia Oscura. Qualsiasi cosa che avesse più di cento anni veniva buttata via. O almeno non restava qui. Potremmo anche essere immortali, ma ho la sensazione che se un vampiro o uno stregone non ha bisogno di qualcosa per cento anni, probabilmente non ne avrà bisogno neanche dopo.” Abbiamo annuito. Spoon ha incrociato le braccia. “Così ho barattato la paletta da pesce con un phouka per un cappello.”


L’ultima frase è stata così brusca che ho semplicemente detto: “Scusa?”


“Ho barattato la paletta da pesce,” ha ripetuto Spoon con un tono di voce ragionevole, “con un phouka. Per un cappello. Questo cappello, appunto. Vedete, ha dei buchi attraverso i quali le mie orecchie possono infilarsi.”


Emma ha annuito pensierosa in un modo che suggeriva che non avesse idea di cosa dire. “Non potevi semplicemente fare dei buchi per le orecchie in un cappello normale?” Ho detto.


Certo che no, ha spiegato Spoon. “Rovinerebbe il cappello,” ha detto. “Questo è stato fatto così. Inoltre, come ho detto, stavo cercando di sbarazzarmi della paletta da pesce. Francamente, solo averla in giro stava sconvolgendo le sirene. Erano molto sollevate di averla fuori di qui. L’affetta – pesce in realtà.”


“Ma in realtà non affetta il pesce,” ha detto Emma. “È solo una spatola.”


“In realtà affetta pesce,” ha detto Spoon. “Le sconvolge. Le affetta fino all’osso, in effetti!” E poi abbiamo dovuto aspettare circa un minuto intero mentre rideva della sua stessa battuta.


E ora veniamo al cuore della lettera: stiamo cercando di rintracciare questo phouka e speriamo che Kieran possa avere un’idea. Un phouka che... fa cappelli? Forse gli piace agitare una spatola d’argento in giro? È un salto nel vuoto, ma è tutto ciò che abbiamo. Non vogliamo spaventarlo, quindi se lo trovate, potete dirgli che vogliamo commissionargli dei cappelli. Voglio dire, non abbiamo bisogno di buchi per le orecchie da gatto, ma sembra che sappia il fatto suo, in quanto a cappelli.


Il mio amore per K e C. Spero di sentirti presto.


J

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