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Emma a Bruce

Caro Bruce,


Bruce, Bruce, Bruce. Continuerò a scriverti, una volta che i lavori saranno finiti? Quando le cose saranno in qualche modo tornate normali? O forse la normalità è ormai solo un ricordo – la crepa che si è formata nel mondo dei Nephilim di quelle non sanabili, e non farà altro che allargarsi col tempo, cambiando sempre più, fino a raggiungere livelli impossibili da sopportare? In tal caso, immagino che continuerò a scriverti, Bruce, come se fossi una sorta di spettatore silenzioso di tutte le cose strane che succedono di questi tempi.


Scusa, scusa. Mi sento un po’ poetica, stasera: forse perché Jem, Tessa, Kit e Mina sono arrivati proprio oggi, e… beh, è semplicemente il modo in cui parlano Jem e Tessa. Dal momento che sono, sai. Vecchissimi. E anche perché ho l’impressione che tutta questa faccenda della casa maledetta abbia raggiunto il suo culmine, e non ho idea di come saranno le cose in futuro.


Ad ogni modo, oggi non abbiamo fatto nulla per la maledizione; ci siamo solo limitati a passare del tempo con i Carstairs-Herondale, che dovrebbero decisamente scegliersi un nome più breve da farci usare. Team Età Vittoriana? Team Quel Tempo In Cui Tutto Era Molto Romantico Ma Ci Voleva Una Vita Per Andare Ovunque? Mm. Mi sa che chiederò a loro se hanno idee, visto che le mie sono, uhm, pessime.


Sin dall’inizio, abbiamo avuto qualche problema. Avevamo scelto delle camere che potessero utilizzare, e chiesto ai brownie di rifornirle di coperte, asciugamani e tutto il resto. Prima dell’arrivo degli ospiti, però, siamo andati a dare un’occhiata, e abbiamo fatto bene, perché le fate avevano preparato le stanze per… degli uccelli? Nel senso, per enormi uccelli grandi quanto persone. Grossi nidi fatti di legnetti, larghi circa un metro e ottanta, e rami su cui posarsi. E delle enormi sfere di mangime per uccelli che pendevano dal soffitto. Ci è quindi toccato chiedere loro di rifare le camere, e i brownie sembravano proprio delusissimi. (Ma non avevamo mai detto che gli ospiti sarebbero stati degli uccelli! Non sappiamo perché l’abbiano pensato!) La parte peggiore è che avevano fatto proprio un bel lavoro; cioè, se avessimo davvero avuto in visita degli uccelli giganti, quelle stanze sarebbero state molto confortevoli. E pure quando sono arrivati gli ospiti, i brownie ci sono sembrati comunque sorpresi di scoprire che Mina non fosse un uovo gigante. Fate…


A proposito di Mina, che non è affatto un uovo gigante, bensì una bambina piccola ed estremamente carina. Ora è in grado di camminare – o, meglio, sgambettare –, e dice “mamma”, “papà” e anche “kish”, che sembra sia il modo in cui chiama Kit. E ha un piccolo giocattolo di legno a forma di stilo, con cui tenta di continuo di scrivere addosso alle persone. Pare che Kit stia studiando le rune, e che Mina voglia impararle anche lei.


Ci saremmo dovuti buttare direttamente nelle attività di scioglimento della maledizione, ma in tutta franchezza ci stavamo divertendo tanto a stare insieme. È facile passare il tempo con Tessa e Jem, il che è rilassante, visto quanto sono nervosi la gran parte dei nostri altri amici. Suppongo che, una volta che ti è toccato affrontare tutte le cose che sono successe a loro due, ci voglia parecchio per infastidirti. Già solo il modo in cui Jem parla della maledizione mi rassicura sul fatto che saremo in grado di sistemare la situazione, anche se non abbiamo propriamente idea di ciò che stiamo facendo o di cos’è che fino a ora è andato storto.


Ci sembrano davvero colpiti dalla casa, inoltre, e questo ha spinto Julian ad assumere un’espressione tutta orgogliosa di sé incredibilmente adorabile. Tessa ci ha raccontato che l’ultima volta che loro due sono venuti qui è stata dopo che Tatiana era stata arrestata e spedita dalle Sorelle di Ferro per diventare una di loro, e gli Shadowhunters erano in cerca di oggetti demoniaci. (La maggior parte dei quali, ha ammesso, non sono chiaramente riusciti a trovare. Mi è parso evidente dal modo in cui ne parla che non avessero capito la pericolosità di Tatiana finché non era stato troppo tardi – volevo proprio farle qualche domanda a riguardo, ma mi è parso un argomento troppo cupo da sollevare mentre stavamo passando del tempo insieme.) Jem ha detto che già a quei tempi la casa aveva un brutto aspetto, ma Tessa ci ha rivelato di averla vista “al suo massimo splendore”, una volta durante un ballo, e poi è arrossita un po’. Qualunque cosa sia successa durante quel ballo, dev’essere stata proprio degna di nota, se Tessa arrossisce ancora dopo 130 anni!


Ovviamente sull’abitazione si stende ancora quel velo di pesanti ricordi, e non c’è quantità di vernice fresca e finestre nuove che possa alleggerirlo. Il velo in questione è logicamente la maledizione. Eppure, stasera ci è parso tutto molto più allegro di quanto sia mai stato in passato. Per la prima volta ho avuto un po’ la sensazione che questa fosse casa nostra e che degli amici fossero venuti in visita, ed è stato sorprendentemente bello e normale. Almeno finché non ripenso a ciò che sta succedendo al Conclave.


Altra preoccupazione: Kit. Ha passato la maggior parte del giorno con noi, ma se n’è stato davvero tanto in silenzio, e un paio di volte si è allontanato per andare a fare una passeggiata in giardino. Julian ha detto che pensa che Kit abbia rotto con la sua ragazza e che magari sia questo a renderlo triste, ma non ne sono sicura. Quando un muratore si avvicinava, assumeva un’aria molto tesa, e continuava a tenerli d’occhio ogni volta che si trovavano nei paraggi. Round Tom si è presentato, e Kit in risposta ha annuito, ma non gli ha rivelato il suo nome né ha fatto molto altro. Cioè, non è che gli si possa dare proprio torto. Il suo rapporto con le fate, e con la loro Terra, è complicato. Stando alle parole di Tessa, Cirenworth è fortemente difesa dalle incursioni delle fate, e persino la città e le strade vicine sono protette. Se ne sono assicurati Magnus e Catarina. Quindi questa dev’essere stata la prima volta che Kit si è trovato vicino ad alcune di loro dalla grande battaglia fuori Alicante; e anche se queste nello specifico non sono un pericolo, per lui dev’essere comunque strano.


Però lo conosci, Kit. È circondato da quest’aura come se non volesse rispondere ad alcuna domanda su come gli vadano le cose. Quest’oggi è stato tutto il tempo fuori, a guardare le fate in giardino, è possibile che sia preoccupato per loro, o forse vorrebbe unire a loro? Non saprei. Forse io o Julian potremmo riuscire a farlo aprire un po’, mentre si trova qui. O magari troverò un momento per chiedere a Jem e Tessa se ne sanno qualcosa.


Ad ogni modo, da me è tutto, per il momento, Bruce. Domani spezzeremo una maledizione! Spero!


Emma

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