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shadowhuntersallia

Emma a Bruce

Caro Bruce,


Spero che mi perdonerai se oggi sono un po’ pensierosa. Nessuno è rimasto qui a Blackthorn Hall a parte me e Julian e c’è una specie di silenzio pacifico nell’aria. Jules è di sopra nel suo studio e io sto semplicemente seduta sul letto, a scrivere e pensare ai mesi scorsi.


Qualcosa sta finendo, Bruce. Ci sono così tante cose ancora da risolvere, ovviamente – il pericolo rappresentato dalle Fate per Kit, e qualsiasi cosa stia succedendo con la Coorte a Idris. Alec ha una specie di contatto minimo con loro, ma chissà come si svilupperà la cosa. Ma tra tutte queste cose, qualcosa sta arrivando alla fine per me e Julian, e non so cosa accadrà dopo.


(Beh, un po’ troppo drammatica, Emma? So qualcosa. Vedi sotto.)


Forse è solo perché i costruttori se ne sono andati e mi sono abituato al loro rumore a tutte le ore. Round Tom ci ha tenuto un lirico discorso d’addio che (a) è durato cinque minuti interi, un tempo molto lungo per un addio, e (b) è stato molto amichevole e ha incluso anche la frase: “L’eccitazione e l’avventura sono i vostri compagni più stretti, mentre io sono solo un modesto costruttore di case, e quindi spero di non incontrare mai più nessuno di voi finché avrò vita.”


Julian ne è stato infastidito. Gli ho fatto notare che le fate non possono mentire e lui ha sottolineato che Round Tom non aveva bisogno di toccare quell’argomento. Il che è giusto. Julian ha anche fatto notare che non è che il solito lavoro di Tom per i membri della Corte sia esattamente privo di drammi. Un’altra buona osservazione di Jules. Le fate sono gli abitanti più drammatici del Mondo dei Nascosti. Tipo, più drammatici dei vampiri, e loro passano tutto il tempo a dire “oh, sono un non-morto, oh come sono maledetto, fatemi applicare più eyeliner.”


Oh, beh, non volevamo essere amici di Round Tom. Ha fatto un buon lavoro ed è stato molto gentile nel dire che era felice di andarsene da questa casa.


Una volta che Tom e la sua squadra se ne sono andati, abbiamo camminato nei giardini per un po’, ma Julian ha detto che aveva ogni dettaglio della casa e dei giardini inciso nella mente, così abbiamo lasciato la casa da sola per un po’ e siamo andati al fiume.


C’è un piccolo parco dall’altra sponda del Tamigi rispetto a Chiswick; è una riserva naturale chiamata Leg O’ Mutton Reservoir ed ha un bellissimo sentiero attorno alla riserva. (Inoltre, non è la cosa più inglese che tu abbia mai sentito? Per quale motivo Londra è così terribilmente affascinante?) È un po’ una rottura perché abbiamo dovuto camminare un bel chilometro fino al Barnes Bridge per arrivare sulla sponda giusta, ma era una serata tiepida ed era bello camminare, Julian ed io a braccetto, felici, una delle mie cose preferite.


Julian aveva preparato dei panini al pollo e li abbiamo portati con noi assieme a della limonata (Bruce, potrei aver sviluppato una pericolosa dipendenza dalla limonata inglese. Sono sicura che ci sia un modo di recuperarla a Los Angeles, vero? Vero?!) e ci siamo seduti su una coperta sulla riserva e guardato i cormorani tuffarsi a caccia di pesci.


Mi sentivo dolce e in pace, quindi ovviamente era il momento perfetto per rovinare tutto tirando fuori un argomento delicato. Ero troppo rilassata per ricordarmi di stressarmici su. Ho detto una cosa tipo, “È così bello qui. Ma…” Julian mi ha guardato, non preoccupato, solo curioso, quindi ho continuato: “non sono sicura di voler vivere sempre a Londra. So che abbiamo speso tutto questo tempo e soldi e impegno per rimettere in sesto la casa di famiglia e tutto il resto.”


Pensavo che Julian si sarebbe arrabbiato, o rattristato, quindi non ero preparata alla sua vera reazione, che descriverei come “sconcertata”. “Non ho mai pensato che avremmo vissuto a tempo pieno qui” ha detto, come se questo pensiero non gli fosse mai passato per la testa. “Ho immaginato che avremmo diviso il nostro tempo tra LA e qui. Ma solo se è quello che vuoi.”


Non so perché ha aggiunto l’ultima parte, perché di sicuro poteva vedere che non sembravo più così preoccupata, ma piuttosto che stavo per baciarlo. “Intendi, metà e metà?”


Lui ha scrollato le spalle. “Come vogliamo. LA quando qui fa freddo e piove, Londra quando lì è troppo caldo e secco.”


Dopo di questo l’ho baciato, quindi salterò i successivi cinque minuti più o meno, a cui tu, Bruce, di sicuro non sei interessato. Ci sono stati molti baci al sapore di limonata e ad un certo punto Julian ha baciato il mio orecchio (il che mi fa venire dei brividi caldi lungo la schiena tutte le volte) e mi ha sussurrato: “La mia casa è ovunque sei tu, lo sai questo, giusto?”


“Certo,” ho risposto, perché ha detto una cosa così romantica e dolce. Ma sembrava più serio.


“No, intendo dire…” ha scosso la testa. “Non è come se divideremo il nostro tempo tra la mia casa qui a Londra e la tua casa lì a Los Angeles. Anche io ho una casa a Los Angeles. E tu hai una casa qui. Blackthorn Hall appartiene alla mia famiglia e tu, Emma, sei la mia famiglia. E noi…” mi ha guardato intensamente “staremo sempre insieme. A meno che non sia quello che vuoi. Tu sei l’unica persona che io abbia mai amato romanticamente, Emma. E voglio spendere il resto della mia vita con questa certezza.”


Non ho avuto bisogno di fermarmi a riflettere. “Per me è lo stesso,” ho risposto.


Avevo già pensato a cosa sarebbe significato per noi fidanzarsi, ma sembra troppo presto per quello. Questo tipo di impegno, queste promesse, sembrano giuste e vere.


Ha sorriso alla mia risposta ed espirato, come se fosse stato un po’ nervoso. Poi si è alzato in piedi e mi ha teso la mano per aiutarmi ad alzarmi e detto: “Torniamo a casa. Devo mostrarti una cosa.”


“Certo che devi,” ho commentato, e solitamente dire una cosa del genere, nel tono in cui l’ho detta, ci porta degli altri cinque minuti di cui non ti parlerò. Ma, sai, è Julian, aveva un pallino in testa, e abbiamo camminato verso casa a passo svelto.


Quando siamo entrati è andato dritto verso la sala da ballo. Sapevo cosa voleva fare, ovviamente – il progetto secreto a cui ha lavorato per tutto il tempo in cui siamo stati qui. Mi era passato di mente, con il fantasma e la maledizione e tutto, e non mi sono resa conto che aveva continuato a lavorarci per tutto questo tempo. Probabilmente al primo mattino, prima che noi (o il sole) ci levassimo.


Aveva messo una grande tenda davanti come il nerd che è, e stavo per prenderlo in giro a riguardo ma poi l’ha tirata via e ho visto il murale per intero. Prende tutta la parete ed è semplicemente bellissimo. L’intera famiglia lì, tutti i Blackthorn. Ognuno di loro è –


No, non è corretto.


Perché anche io sono nel murale. Sono lì con il resto della famiglia, circondata da loro. E ognuno di noi è circondato da fiori. Fiori bianchi per chi non c’è più. Persino Rupert era lì, e i genitori di Julian, circondati da petali bianchi. E Livvy, sopra tutti, con delle ali bianche.


E fiori rossi per noi che siamo ancora qui. Helen, Aline, Mark e Ty e Dru e Tavvy…


Ho iniziato praticamente subito a piangere, sai, quel pianto bello, piacevole, il pianto di chi prova amore e stupore e si sente sopraffatto dai sentimenti. Julian mi ha chiesto: “Ti piace?”


Certo che mi piace. È davvero splendido e perfetto per questo momento, in cui ci sono cose che stanno finendo e altre nuove che stanno per cominciare. E fa sembrare la casa davvero la tenuta dei Blackthorn – dei Blackthorn che conosco, che amo, e non di quelli strani di un centinaio di anni fa che sono responsabili di quanto successo. Mi dà l’impressione che un’enorme ruota sia girata, e ci troviamo al contempo di fronte sia all’inizio che alla fine di qualcosa di nuovo ed emozionante. Per la prima volta da quando sono arrivata a Blackthorn Hall, mi sono seduta sul letto per scriverti e ho pensato: “Sono nella nostra stanza da letto in casa nostra,” e mi sembra estremamente giusto.


Buonanotte, Bruce. Dopo questo messaggio, ti riporrò su uno scaffale della libreria, quella accanto al mio lato di letto. Congratulazioni, da oggi fai parte anche tu di Blackthorn Hall.


Emma




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